Fico: il rimedio che dona adattamento e plasticità
Prosegue il nostro viaggio mensile nell’universo affascinante delle piante officinali. Per il mese di maggio abbiamo scelto la pianta del Fico.
Ficus carica L.
Famiglia: Moraceae
Ordine: Urticales
Il Fico è diffuso in tutta l’Europa occidentale e centrale. È un albero molto adattabile perché ha pochissime esigenze riguardo alle condizioni del suolo. Cresce bene, infatti, su ogni tipo di terreno, che sia calcareo o torboso, impregnato di acqua oppure arido. In questo modo riesce a colonizzare con facilità tutti gli ambienti.
Fico è conosciuto fin dall’antichità, prova ne è che insieme all’Olivo e alla Vite risulta tra le piante citate nella Bibbia (dove è simbolo di abbondanza). Con il grano e le olive costituiva certamente la base dell’alimentazione dei popoli del Mediterraneo (considerato un bene di prima necessità, era vietato esportarlo fuori dalla Grecia) ed era inoltre apprezzato per le sue proprietà curative. Si riteneva infatti che potesse guarire le affezioni più varie come la tosse, la stitichezza, i calcoli, l’ulcera, le malattie renali e anche l’epilessia.
Fico è uno degli alberi cosmici, l’asse del mondo che si pone come centro e al contempo funge da tramite tra la dimensione dell’alto e quella infera. Anche se non è la stessa specie di cui descriviamo qui le proprietà, ci piace ricordare che la tradizione vuole che il Buddha abbia raggiunto l’illuminazione sotto un albero di Fico (Ficus religiosa L.).
Le rappresentazioni tradizionali di Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre li raffigurano coperti solo con una foglia di Fico. Questo rappresenterebbe il simbolo del costante adattamento di cui devono fare esperienza. Infatti, abbandonando l’Eden, perfetto nella sua immobilità, i progenitori dell’umanità giungono sulla Terra, dove il ritmo è l’elemento che ne caratterizza il vivere e il divenire. Essi devono fare esperienza dell’alternarsi di luce e buio, dell’avvicendarsi delle stagioni, dei ritmi fisiologici come la fame e la sazietà. Essi entrano cioè nella dimensione del cambiamento e Fico è la pianta che li accompagna in questo “entrare nel mondo”.
Dai tessuti meristematici del Fico, in particolare dalle sue gemme e dalle sue radichette, otteniamo due gemmoderivati. Ognuno ha una propria specificità di utilizzo, tuttavia il loro comune denominatore è la capacità di risvegliare qualità plastiche e adattive laddove queste vengono a mancare. La persona che beneficia di questi rimedi soffre a livello organico e psichico di una mancanza di armonia, per cui le funzioni più basilari come il sonno, la fame, la digestione, la peristalsi intestinale ecc. risultano disritmiche.
Il portamento sinuoso e plastico della pianta ripropone questa stessa tematica: quando le dinamiche fisiologiche si svolgono in modo sano, il ritmo è fluido e ogni processo si svolge in modo efficace.
GEMME DI FICO: PER COSA SONO INDICATE
Fico gemme stabilisce un ponte comunicativo tra corteccia cerebrale e centri vegetativi inferiori, tra psiche e soma.
- Disturbi a carattere psicosomatico a carico dell’apparato digestivo (es. gastrire, reflusso gastro-esofageo, sindrome del colon irritabile).
- Sindrome spasmofilica “delle 3 A” (ansia, algia e astenia).
- Nevralgie, herpes, dolori di crescita dell’adolescente.
RADICHETTE DI FICO: PER COSA SONO INDICATE
Si tratta di un rimedio complementare a Fico gemme MG, con un’attività che si realizza prevalentemente a livello dell’intestino di cui influenza la motilità, le secrezioni, la capacità di assorbimento.
- Stipsi transitorie, prolungate o cronicizzate.
- Disassuefazione da lassativi irritanti.
- Colon irritabile, spasmi intestinali.
- Adinamia intestinale (es. nelle persone anziane).
- Disbiosi intestinali.
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rosi pezzillo
9 Maggio 2016 at 8:33Ciao Deborah volevo chiedere come assumere i gemmoderivati in particolare quella del fico e in quale formula comprarli
Deborah Pavanello
9 Maggio 2016 at 19:14Ciao Rosi,
i Macerati Glicerinati si presentano tutti in forma liquida e quindi anche Fico gemme/radichette.
Ci sono formulazioni erboristiche che li contengono entrambi oppure si possono trovare in commercio in flaconi monopianta.
In generale viene suggerita una quantità di 50 gocce per due volte al giorno.
Queste indicazioni di massima possono poi essere adattate alle necessità del singolo individuo.