Quando manca l’empatia: i pericoli di un genitore assente
L’empatia è il termine linguistico che più di ogni altro attraversa trasversalmente qualsiasi relazione di accudimento, e diventa elemento imprescindibile e fondamentale di un sano ed equilibrato rapporto tra genitore e figlio.
L’empatia riguarda il bisogno “viscerale” di essere accolti, conosciuti e ri-conosciuti, apprezzati e amati nel proprio intimo: un bisogno fondamentale, radicale.
L’empatia è una dimensione tanto “potente” poiché permette di vedere l’altro, di conoscerlo come fosse la prima volta, di scorgervi un universo mai immaginato in precedenza, di ri-trovarlo e ri-scoprirlo nella sua unicità.
Il bisogno fondamentale di accudimento empatico per uno sviluppo sano dell’individuo diventa allora essenziale: una persona, per essere, ha bisogno di essere riconosciuta nell’essere; il compimento esistenziale a cui ognuno anela sta nella capacità di accogliere, conoscere e amare l’alterità. L’altro da Sé, che è il Tu, diventa l’altro del Sé, che è l’Io Autentico. Ragione questa che identifica come deficit evolutivo, di crescita psicofisica, una insufficiente quantità di accudimento empatico, di relazioni “nutrienti”, condizionando negativamente la strutturazione originaria della personalità, minando l’integrità del Sé, segnando con ferite che toccano il cuore, l’intelligenza e la volontà.
Molto spesso le scelte di vita dei genitori impediscono un accudimento del bambino nei primi mesi, tanto da creare lacune nella continuità di elargizione di amore empatico e opportuni, positivi esempi di rapporto fra i membri della famiglia.
Ciò, indubbiamente, provoca la formazione errata o carente della struttura rapportuale anche con conseguenze riscontrabili nelle successive età della crescita. I genitori, in questo caso, dimostrano di aver dimenticato che hanno di fronte una persona viva la cui struttura fisica, psichica e spirituale è essenzialmente relazionale e che necessita essenzialmente di amore dialogico.
La comunicazione del bambino diventa così quasi meccanica fatta per lo più di “gelstalten” fisse o irrigidite; Fritz Perls, fondatore della Psicoterapia della Gestalt, ha mostrato quanto ciò sia carico di conseguenze negative per una crescita equilibrata della personalità di un individuo.
Ma non solo la mancanza di empatia tra genitori e figli può lasciare ferite profonde nell’individuo. Nelle fasi di formazione della personalità successive alla prima infanzia l’uomo ha bisogno di sperimentare altri tipi di relazione, anch’essi suffragati dall’amore: con l’amico (soprattutto nella fase pre-adolescenziale e adolescenziale), con un maestro o con un educatore.
In particolare, la mancanza di un amore amicale, di un educatore o di un nostro pari, rende incerta, difficile, perfino improbabile la ricerca di significato per l’esistenza personale.
Non è possibile, senza il sostegno di una guida, comprendere pienamente ciò che è al di là dell’esperienza immediata: l’“Altro” da Sé consente di problematizzare ciò che appare e cambiare la prospettiva di osservazione volgendo lo sguardo oltre la superficie: occorre coraggio e immaginazione creativa per interpretare ciò che si mostra come traccia che rinvia ad altro. Il carattere problematico del processo di formazione del Sé è spesso legato alla difficoltà, caratteristica della nostra società, di relazionarsi con persone reali e autentiche e di beneficiare di un amore intelligente.
Spesso le figure virtuali appartenenti all’universo multimediale ci seducono influenzandoci in ragione della loro natura fantastica, e rendendoci dimentichi dei nostri bisogni relazionali reali.