Iperico: un aiuto per ritrovare il nostro sole interiore
di Deborah Pavanello
Hypericum perforatum L.
Famiglia: Hypericaceae
Ordine: Theales
L’Iperico è una pianta spontanea di cui si conoscono circa 400 specie. È diffuso in tutto il bacino mediterraneo, fino alle zone alpine, ma cresce anche nell’America del Nord, in Asia occidentale e in Cina. Non di rado è una pianta infestante: possiamo trovarla tanto nelle radure dei boschi quanto ai bordi delle strade in città. Ama il sole pieno ma sta bene anche all’ombra.
Iperico è la pianta magica per eccellenza. Durante tutto il Medioevo e oltre veniva bruciata nelle case per fumenti purificatori o appesa alle finestre e sullo stipite delle porte per tenere lontane le forze demoniache. Era usata come pianta scacciadiavoli, per calmare e tranquillizzare coloro che si pensava fossero posseduti da demoni e presenze maligne: forze alle quali oggi si danno nomi diversi, ma che continuano a intossicare la mente degli uomini e che Iperico, uno dei rimedi naturali più utilizzati come sedativo antidepressivo, riesce a contenere, equilibrare e compensare.
Un tempo era consuetudine mettere un mazzolino di Iperico sotto il cuscino, e questo bastava per essere protetti dalla morte per un intero anno e assicurarsi sonni tranquilli.
Tradizionalmente l’Iperico va raccolto il 24 giugno, solstizio d’estate, quando la durata del giorno raggiunge il suo massimo e da quel momento in poi, impercettibilmente, le giornate iniziano ad accorciarsi. È il giorno dedicato a san Giovanni Battista, colui che “apre la strada” all’insegnamento del Cristo. Per questa ragione l’Iperico è chiamato anche “Erba di San Giovanni”.
Iperico è il rimedio dell’“umore nero”, adatto al soggetto freddoloso, contratto, malinconico, apatico, affaticato, a colui che manca della capacità di trovare la luce nella speranza. Le sue piccole vescicole, simili a fiorellini, ci fanno immaginare di poter vedere attraverso la foglia, così come i rimedi a base di Iperico attivano le risorse necessarie per guardare oltre, vedere al di là della situazione contingente e superare il momento di difficoltà.
PER COSA È INDICATO
– Stati depressivi secondari: sindrome di fatica cronica, disturbo affettivo stagionale, deflessione dell’umore, ansia, agitazione, insonnia nervosa, dismenorrea, enuresi, spasmi gastroenterici.
– Lesioni di cute e mucose, algie, traumi: piaghe, ferite, ulcere, ustioni, herpes zoster, emorroidi, nevralgia del trigemino, slogature e distorsioni, sciatalgie, otiti acute.
– Infiammazioni e infezioni delle vie respiratorie e delle vie genitourinarie.
(da Piante Officinali e Naturopatia, Edizioni Enea, 2014)